Ci sono azioni che sono cartine di tornasole. Le fai solo per amore. Se non le fai è perché non ami. Giusto e sbagliato vengono dopo. È solo questione d’amore. Quando la mattina del 30 luglio 2012, Carolina Kostner apre la porta di casa all’ispettore antidoping e mente dicendo che il suo fidanzato Alex non è lì, lo fa per amore. Fa quello che ci si aspetta da una donna innamorata. Quel gesto le è costato caro: la squalifica a un anno e 4 mesi, oltre alla credibilità di campionessa. Per lei che trae la sua felicità dal volteggiare sul ghiaccio, la condanna è pesantissima. Non pensava di pagare quel prezzo, quando nell’aprile del 2008, reduce da molti successi sportivi, incontra Alex Schwazer, la promessa della marcia italiana, colui che da lì a poco avrebbe conquistato il gradino più alto del podio all’Olimpiade di Pechino. Si innamora di lui in un attimo, ricambiata. Sono giovani, belli, determinati. Si piacciono, si capiscono, accettano i sacrifici imposti dai rispettivi sport. Si ammirano. Carolina si fida ciecamente di quel bel ragazzo biondo, taciturno ma concreto, lo immagina in futuro come il padre dei suoi figli. Non vede le ombre che si allungano su di loro. Lei, che si è rialzata più volte da momenti bui a forza di allenamenti e volontà, pensa che il suo uomo faccia lo stesso. Non è così.
Incalzante e documentata, questa è la storia di un amore tradito, dove la rivale non è un’altra donna, ma il doping. Ma è anche molto di più. È la storia del ruolo dell’illusione in amore, dello sconvolgimento di una fiducia spezzata, del peso dei fantasmi personali in una relazione, della solitudine e del vuoto dopo un tradimento. E dello slancio di sacrificio e generosità che una relazione impone. Insomma della complessità di ciò che chiamiamo amore.